Un paese per tre province
C’era una volta il villaggio di Vinzaglio. Era un sito importante, situato al confine fra le province di Novara, Pavia e Vercelli sulla sponda orientale del fiume Sesia.
Disponeva, almeno sin dall’anno 1000 di un grande castello, che a propria volta godeva di vaste proprietà sotto forma di altri castelli, fortezze, mulini, campi che si estendevano da Robbio a Casalino. Era un paese benedetto da molta acqua e quindi da terre fertili. Davanti alle mura del suo castello di estendevano orti e un ricetto che dava rifugio agli abitanti in tempo di guerra. La sua posizione era ideale, sulla Via Francigena che conduceva dalla Francia a Roma attraverso il Passo del Gran San Bernardo.
Molti signori si susseguirono al castello, per la maggior parte vassalli dei signori di Milano. Vinzaglio era talmente legato a Milano e così influenzato delle confinanti città di Novara e Pavia che la piemontese Vercelli, talmente vicina al villaggio da poter essere raggiunta piedi, pensò bene di interporre fra se e quell’avamposto “straniero” una struttura difensiva. Nacque così il borgo di Peronasca, sul sito un tempo fortificato di una “Casa Dei” , probabilmente una grancia appartenente ad un monastero in anni precedenti. Era circondato da rogge e da un grande lago paludoso e provvisto di fortificazioni. Nacque, ma durò poco, ‘chè presto venne abbandonato ed inglobato nella vivace e ricca Vinzaglio con i suoi mulini, il suo ricetto, le sue cascine e la sua taverna.
C’è oggi il villaggio di Vinzaglio. Situato al confine fra le province di Novara, Pavia e Vercelli. Sulla sponda orientale del fiume Sesia. Dispone di un grande castello ancora in ottimo stato che va cercando una destinazione in grado di farlo rivivere. Sono scomparsi , è vero, gli orti , il ricetto e la taverna che accoglieva i viandanti lungo la Francigena e persino del grande lago non rimane che un ricordo nel nome di una via che un tempo conduceva a quel sito ed oggi svanisce in una risaia ; ma le sue terre sono ancora benedette da molta, molta acqua.
Oggi non ha nulla Vinzaglio. Passato un tempo al Piemonte venne restituito da Napoleone alla città di Novara. Ma i suoi abitanti si sentono più vercellesi che novaresi mentre la strada che attraversa il villaggio li costringe a passare per la pavese Confienza per raggiungere Novara.
Oggi non ha nulla Vinzaglio. Ma il castello rappresenta ancora una presenza importante. Al suo interno ancora potrebbero tornare a girare le ruote del vecchio mulino. Accanto la ritrovata “via francigena” conduce nuovamente decine di pellegrini dal Gran San Bernardo a Roma; un fatto che forse potrebbe favorire persino la rinascita dell’antica “Taberna”.
Oggi non ha nulla Vinzaglio. O forse è molto ricco. Possiede una storia che data dai primi anni dell’era cristiana come dimostrano i ritrovamenti archeologici. Ha giocato un ruolo importante nella storia del medioevo. È benedetto da molta, molta acqua. Ha il Sesia, il castello, la Via Francigena e riso di qualità in quantità.
Forse è giunto il momento che “le sue tre Province” si interroghino sul suo futuro. Un successo, data la posizione di questo strano e troppo ignorato villaggio, andrebbe a vantaggio di tutte.
affaire à suivre……
Questo blog mi piace molto (sono di parte!) e mi piacerebbe aggiungere il ricordo di una conversazione avvenuta qualche anno fa, con l’amico Dario. Mi raccontò che l’origine del nome Vinzaglio si potrebbe far risalire al verbo latino vincio:legare, serrare. Secondo Dario il territorio di Vinzaglio fu teatro nel 102 ac di una battaglia apocalittica. L’esercito romano con 85000 uomini e 10000 cavalieri affrontò i Cimbri (di origine germanica), i Teutoni ( di origine baltica) e i Tigurini (provenienti dall’ attuale Svizzera), per un totale di circa 300000 uomini. Pare che uno dei motivi per cui la vittoria arrise ai Romani, fu la tattica, usata dai barbari, di affrontare la battaglia legati a due a due con catene. Sul territorio, pare, si siano trovate numerose catene. Naturalmente esistono altre ipotesi sul nome del paese, però questa è quella che maggiormente mi affascina.
Grazie Germana, spero che anche altri mandino informazioni interessanti come le tue. Parleremo ancora dei Cimbri e di questa grande battaglia. a presto!